Screws resistance to corrosion
Screws resistance to corrosion  Screws installed in a corrosive environment
Autore: Rothoblaas 

Viti per legno: una guida ai fattori di rischio

Quando si progetta o si realizza una struttura in legno, la scelta delle viti può fare la differenza tra un elemento destinato a durare per decenni e uno soggetto a rapidi fenomeni di degrado. L’umidità, la presenza di cloruri, l’inquinamento atmosferico e persino la composizione chimica del legno stesso sono variabili che determinano l’esposizione delle viti alla corrosione. Se ignorate, queste variabili possono compromettere la stabilità complessiva di un’opera e aumentare notevolmente i costi di manutenzione. 

Le viti per legno entrano in contatto diretto con fattori ambientali e chimici che, se particolarmente aggressivi, avviano processi di corrosione visibili già dopo poche settimane. È quindi fondamentale conoscere le classi di servizio (che descrivono le condizioni termoigrometriche di esercizio) e le classi di corrosività (atmosferiche e del legno) per identificare i materiali e i rivestimenti più adatti.  
 
A seguire, troverai una panoramica dei principali fattori di rischio, nonché indicazioni sulle specie legnose e gli acciai più comuni, in modo da scegliere con consapevolezza le giuste viti per legno. 

 

Corrosione nelle viti per legno: cos’è e quando avviene 

La corrosione è un processo di degradazione del metallo che si manifesta quando i metalli che compongono le viti interagiscono con umidità e sostanze chimiche presenti nell’ambiente o nel legno.  I principali fattori che accelerano la corrosione sono: 

  • Umidità relativa: più l’ambiente è umido, più si accelera il processo corrosivo 

  • Cloruri: tipici delle zone costiere o di aree in cui si utilizzano sali disgelanti, favoriscono i processi di corrosione localizzata. 

  • Inquinanti atmosferici: sostanze come anidride solforosa e ossidi di azoto, presenti in contesti altamente urbanizzati, come le megalopoli, o nelle prossimità di industrie pesanti possono velocizzare notevolmente la corrosione. 

  • Caratteristiche chimiche del legno: pH acido o trattamenti termici a/o chimici (come quelli a base di rame o i ritardanti di fiamma) influiscono sostanzialmente sull’ossidazione della vite. 

Considerare solo quel che succede per la parte esposta del metallo senza considerare ciò che accade all’interno il legno, e viceversa, può portare a valutazioni insufficienti e rischiose. Ecco perché, prima di selezionare le viti per legno, è essenziale capire in che tipo di ambiente e di sustrato verranno installate.  

 Screws installed in a corrosive environment

Classi di servizio e classi di corrosività: atmosferiche e del legno 

La normativa di riferimento (EN 14592:2022) suddivide le condizioni di esposizione in classi di servizio e classi di corrosività, aiutando progettisti e costruttori a orientarsi nella scelta. 

Classi di servizio 

Le classi di servizio (SC1, SC2, SC3, SC4) descrivono il contenuto di umidità del legno in base alle condizioni termoigrometriche dell’ambiente: 

  • SC1: elementi in ambienti interni, con tassi di umidità bassi e relativamente stabili. Le oscillazioni dell’umidità sono minime. 

  • SC2: elementi in zone parzialmente coperte o soggette a umidità moderata. È il caso di porticati o coperture non completamente isolate, dove occasionalmente il legno può assorbire umidità. 

  • SC3: elementi esposte all’esterno o in contesti con forte presenza di umidità. Le variazioni termoigrometriche sono ampie e il contenuto di acqua nel legno raggiunge livelli elevati. 

Le normative statunitensi (NDS) e canadese (CSA:O86) definiscono in modo analogo delle condizioni di esposizione all'umidità paragonabili alle classi di servizio, e sono: 

  • DRY conditions: equivalente alla SC1 e SC2 con tassi di umidità che possono arrivare al 19% compreso. 

  • WET conditions: equivalente alle classi SC3 e SC4 con tassi di umidità che superano il 19%. 

Conoscere la classe di servizio aiuta a stimare quanto il legno si imbibisca d’acqua nel corso del tempo. Più il contenuto di umidità nel materiale aumenta, più le viti per legno sono sotto attacco corrosivo. 

SERVICE CLASSES ACCORDING TO EUROCODE5

Classi di corrosività atmosferiche 

La norma EN ISO 9223 suddivide la corrosività atmosferica in cinque categorie, da C1 (molto bassa) a C5 (molto alta). Tali categorie tengono conto di: 

  • Inquinamento: presenza di agenti nocivi nell’aria (come biossido di zolfo o cloruri). 

  • Umidità: frequenza e durata di fenomeni come pioggia, nebbia, condensa. 

Ad esempio, un ambiente C5 è tipico delle località costiere o in prossimità di industria pesante, dove salsedine e fumi chimici accelerano la corrosione delle viti per legno. In una situazione C1, come un locale interno ben protetto, i rischi di corrosione sono minimi e si possono adottare viti con rivestimenti meno spinti. 

Classi di corrosività del legno 

La norma EN 14592:2022 suddivide la corrosività del legno in altrettante cinque categorie da T1 (molto bassa) a T5 (molto alta).  

La classe di corrosività del legno è legata a: 

  • Acidità e Specie legnosa: a seconda della specie legnosa, si registra una presenza più o meno alta di acido acetico, il quale agisce come agente corrosivo dei metalli al suo interno. La quantità di questo acido determina il pH della specie legnosa. Più basso è il pH, più aggressiva è la specie legnosa. 

  • Trattamenti termici e chimici: impregnanti, ritardanti di fiamma, sali di rame o cloruri alterano la reattività del legno a contatto con il metallo. 

  • Umidità interna del legno: un alto tasso di umidità favorisce la diffusione di sostanze corrosive fino alla superficie della vite e la reazione elettrochimica che avviene durante la corrosione.  

In pratica, la valutazione completa classe di servizio, classe di corrosività atmosferica e classe di corrosività del legno permette di definire un quadro delle condizioni a cui verranno sottoposte le viti per legno. 

wood species and Ph

Specie legnose: tannini e pH da considerare nella scelta delle viti per legno 

Non tutti i legni reagiscono allo stesso modo con il metallo. Alcune specie, come la quercia, presentano elevati livelli di tannini, sostanze che possono formare una patina protettiva sulla vite. Tuttavia, quando si tratta di specie legnose con un pH particolarmente acido (inferiore a 4) o in ambienti umidi, la stessa quercia può favorire reazioni corrosive. Ecco due esempi: 

Quercia:  

  • Molto tannica, il che può ridurre localmente la velocità di corrosione. 

  • In condizioni di umidità elevate (SC3 o WET) la sua acidità accelera la corrosione. 

Abete:  

  • Basso contenuto di tannini. 

  • Meno aggressivo dal punto di vista del pH, per cui molto meno aggressivo in ambienti umidi 

Sebbene solitamente si tenda ad associare i tannini alla corrosione perché tanti legni tannici sono anche acidi (pH < 4), Il fattore più importante da considerare nel processo corrosivo all’interno del legno è la classe di corrosività (T) legata a pH e umidità

Valutare la specie legnosa, il suo pH e l’eventuale trattamento (con cloruri o sali di rame) è dunque un passaggio chiave per scegliere correttamente le viti per legno. In contesti molto acidi, gli acciai inossidabili ad alta resistenza alla corrosione (come l’AISI 316) possono rappresentare la soluzione più affidabile.  

Cosa succede alle viti per legno nei vari ambienti corrosivi: campagna sperimentale 

Un modo concreto per comprendere l’effetto dell’ambiente sulla corrosione è eseguire prove in scala reale. Nel laboratorio R&D, è stata condotta una campagna sperimentale su circa 350 configurazioni di viti per legno, esposte per un anno a condizioni differenti. 

Set-up dell’esperimento 

  • Materiali testati: 6 tipologie di viti, dal semplice acciaio al carbonio zincato a differenti gradi di acciaio inox. 

Condizioni:  

  • Legno: quercia  

  • Classe di servizio: SC3  

  • Classe di corrosività atmosferica: C2 (bassa aggressività, ma non trascurabile). 

  • Classe di corrosività del legno: T4 (tendenza elevata alla corrosione a causa dell’acidità del legno). 

Risultati 

Dopo 1 mese:  

  • Le viti con zincatura galvanica hanno iniziato a presentare dei tannini in superficie soprattutto sulla filettatura. 

  • Le viti in acciaio inox (AISI 410) non mostravano alcun segno di ossidazione. 

Dopo 10 mesi:  

  • Le viti con zincatura galvanica presentano segni evidenti di ruggine rossa superficiale. 

  • Le viti in acciaio inossidabile (AISI 410) presentano segni di tannini ma nessuna presenza di ruggine. 

Questo test dimostra quanto siano determinanti le condizioni di installazione e il tipo di legno. Anche un rivestimento pensato per una certa esposizione può non bastare se la corrosività complessiva (tra atmosfera e caratteristiche del legno) risulta superiore al previsto. 

experimental campaign about screws corrosion factors

Acciai e rivestimenti delle viti per legno: quali scegliere per non sbagliare 

Chi lavora nel settore edilizio sa bene che non esiste una vite universale. Ogni contesto richiede un materiale e un rivestimento specifico. In generale, le viti per legno si dividono in due grandi famiglie: acciai al carbonio con coating (zincatura o trattamenti evoluti) e acciai inossidabili. 

 

Acciai al carbonio con coating

  • Sono spesso la soluzione più economicamente conveniente con prestazioni meccaniche elevate. 

  • Offrono una protezione variabile, a seconda del tipo di rivestimento: si va dalla semplice zincatura elettrolitica ai coating C4 EVO o C5 EVO, pensati per ambienti molto aggressivi. Il coating C4 EVO è stato sviluppato per alte prestazioni di fronte a condizioni atmosferiche aggressive. In caso di condizioni di legno aggressivo, ci si deve affidare all'acciaio inossidabile. 

  • Richiedono un’analisi dettagliata delle condizioni reali, perché in ambienti umidi e ricchi di sostanze nocive potrebbero corrodersi. 

Acciai inossidabili

  • HCR: garantisce la più alta resistenza alla corrosione anche in presenza di cloruri e inquinanti. È la scelta consigliata nei casi più estremi come le piscine interne. 

  • AISI 316 (A4): consigliato in contesti marini o industriali, dove la vite è esposta a sali, inquinanti e i legni più aggressivi (T5) 

  • AISI 304 (A2): valida alternativa economica per situazioni sfidanti ma meno impegnative di quanto sopra. Alta resistenza a legni acidi (T4). 

  • AISI 410: acciaio martensitico con buone caratteristiche meccaniche e una resistenza alla corrosione discreta (lontano da fonti di cloruri), ideale per un compromesso tra robustezza e durabilità. Da test preliminari, offrono una buona resistenza in legni acidi (T4). 

steel and coatings of screws considering the sea distance

Il grafico Rothoblaas per la scelta del rivestimento e la videolezione dedicata: due strumenti imperdibili. 

Considerando la varietà dei fattori influenti, e il numero delle variabili che possono scatenare o peggiorare processi corrosivi, abbiamo raccolto in uno schema di facile consultazione la valutazione del comportamento alla corrosione di materiale e rivestimenti in funzione della classe di corrosività dell’ambiente e della classe di corrosività del legno (in base a EN 14592:2022 e EN 1993-1-4:2014), consultabile qui e sullo Smartbook avvitatura. 

 MATERIAL AND COATING SELECTION FOR AVOIDING SCREWS CORROSION

La complessità dell’argomento ci impegna da un lato a testare con costanza i nostri prodotti e continuare ad investire in ricerca e sviluppo in modo da fornire soluzioni sempre più performanti, dall’altro a fornire a chi lavora nel settore tutti gli strumenti per comprendere al meglio come e quando usare le viti Rothoblaas.  

Per questo, abbiamo realizzato anche una videolezione che spiega più nel dettaglio alcuni degli argomenti riportati in questo articolo, oltre ad una serie di spunti e dati ulteriori per comprendere al meglio questo tema. 

Riproduzione riservata

Dettagli tecnici

Anno:
2025
Paese:
Any
Prodotti:
HBS EVO VGS EVO HBS VGZ EVO SHS SHS AISI410 HBS HARDWOOD TBS EVO TBS VGZ VGS KKT A4 | AISI316 KKF AISI410 HBS PLATE A4 HBS PLATE EVO HBS PLATE KKA AISI410 HBS EVO C5 SCI HCR
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